Deontologia della barbarie,  Umani Casi

La Vespa cinese che viene a rubarci lavoro e donne.

…e pure il lavoro delle nostre donne e le donne delle nostre donne! Maledetti cinesi!

Il 30 Maggio 2015 è uscito un pezzo ( ed è meglio non specificare di cosa) su un importantissimo sito di news che ogni persona sulla faccia della Terra dovrebbe avere tra i preferiti:

–> Chedonna.it <–

Titolava così: “Allarme calabroni Killer, sono arrivati in Europa, 6 morti in Francia.”

Calabroni-asiatici-giganti
Ma quale killer! Avete visto che cucciola? Se la prendete per la collottola sta buona buona come i gattini! Provare per credere!

Evitando di darvi il link per principio, vi comunico che è scritto con i piedi, probabilmente da uno sventurato affetto da ectrodattilia, già pigro di suo però, poiché è un rattoppo fatto con spago e sputo composto da brandelli di wikipedia e frammenti ed immagini presi da articoli di altri siti di news, anch’essi dall’altissimo profilo, ovviamente.

Loro o quelli da cui hanno “preso spunto”, son riusciti a sbagliare anche il copia-incolla, selezionando male il testo da copiare, ed ecco che “Vespa mandarinia” diventa “Vespa mandarini” perché è saltata la “a”.

Questi dannati ritmi frenetici del mondo del lavoro di oggi, quanti errori di distrazione ti fan fare! Ah ma è tutta colpa del governo!

Grazie alla magia dell’Internet (sempre sia lodato), l’articolo ha cominciato a rimbalzare sui social solo ieri sera, 1 Giugno, dopo la tornata elettorale delle regionali che ha visto succedere tante cose, tra le quali il fatto che la Lega Nord è diventata il primo partito di centro destra.

Certo, considerando che i dati sono solo su 7 regioni, ma inutile fare i pignoli.

È Chiaro che la strategia di marketing invasivo anti-invasione e xenofobo di Matteo Salvini (il quale ha sfiorato l’ubiquità per riuscire ad emettere oscenità, contemporaneamente, sia in Radio, che in TV, che sui Social) ha pagato e, ad oggi, grazie a lui, tante persone prima ignorate, schifate, additate come fasciste o che votavano Berlusconi, possono uscire finalmente allo scoperto e senza più vergogna di nascondere la loro disabilità cognitiva ed ignoranza galoppante, anzi, ormai possono farne un vanto personale, andandone italianamente e virilmente fieri, come dimostra il livello dei commenti al suddetto articolo, di cui vi riporto una selezione fatta in base ai miei gusti personali, purtroppo per nulla esaustiva:

Cina1Censored
Qui possiamo veder tirare in mezzo i cinesi, volare qualche insulto, tirare in mezzo il made in italy e i bambiiini e dare la colpa ai politici. L’articolo parlerebbe di calabroni, ma è tutto troppo bello per interromperli.
Cina2Censored
Alcune perle. Stiamo parlando di freestyle ad altissimo livello eh.

 

La cosa è così surreale che ce n’è abbastanza per vergognarsi di essere italiano.

Per fortuna che io sono un gatto, norvegese.

Tralasciando la dovuta parentesi politico-sociale e il conseguente profondo senso di disagio e disgusto, mi sono chiesto se tutta la notizia non fosse in realtà una cavolata.

Ho cercato un po’ in rete ed ho visto che era un fioccare di articoli sull’argomento, provenienti – ovviamente – da siti degni di tutto il mio rispetto e meritevoli di credibilità ( è sarcasmo eh, specifico, che di questi tempi…).

QUESTO è del 21 Aprile 2015. È una versione in bella copia dalla quale han copiato, male, e con più di un mese di ritardo gli editori di Chedonna.it, infatti anche qui è scritto “Vespa mandarini”.

Si, avete ragione, sono pesante e petulante sulla nomenclatura dei vari taxa, ma vedere sbagliare un nome scientifico nel tentativo di fare i fichi è una cosa che mi manda in bestia, preferirei vedere indicati i nomi degli esseri viventi direttamente in dialetto:

«[…] Il calabrone gigante asiatico o “O lapone” come è conosciuto in Campania […]» – almeno m’avrebbe strappato un sorriso.

In tutti i modi, l’articolo ci da qualche informazione in più e non presenta frasi tipo “La loro puntura inietta una potente sostanza che contiene ben 8 sostanze” (si chiama tossina o veleno).
L’invasione in Europa (@Salvinimi #Lega #StopInvasione #WleRuspe) di questo imenottero killer, ecoterrorista e sicuramente non cattolico (forse però un poco poco ricchione), viene fatta risalire al trasporto accidentale in un container di ceramiche cinesi, che l’avrebbe introdotto in Francia.

Si, nel 2004 però.

Gira che ti rigira in dieci minuti di tempo libero e google, son riuscito a risalire ad una possibile fonte e a cosa è successo.

Come riportato qui, non senza errori, nell’Aprile del 2014 ( BOOM! Notizia “fresca” di 13 mesi fa quindi 😀 ) l’Independent, L’Huffington Post, il Mirror e KentOnline (e altri suppongo) fanno partire una serie di notizie piene di isterismi, pathos ed esagerazioni sulla ormai prossima invasione del Calabrone asiatico (Asian Hornet) sulla base di un report della House of Commons Environmental Audit Committee (ECA), che ritiene POSSIBILE l’arrivo di questo calabrone nella terra della sterlina, a piede libero dalla Francia, dove ha già ucciso sei persone (sssasssssinno!)

Beh, era solo una notizia vecchia quindi. Tutto bene quel che finisce bene, no?

No.

I suddetti giornali (chi più chi meno) hanno fatto una confusione tremenda tra due specie di insetti differenti. Hanno confuso, ritenendo che indicassero la stessa cosa, “Asian hornet” con “Giant Asian hornet”.

Vespe
A sinistra un Giant Asian hornet. A destra un Asian hornet. Uguali no?

Come dite? Sono io lo stronzo che si ostina ad usare l’inutile nomenclatura, vero?

Inutile dire che il calabrone “killer” francese, arrivato in container nel 2004 e diffusosi in mezza Europa (nel 2013 è stato rinvenuto anche in Liguria) è la Vespa velutina, che ha la stessa pericolosità del calabrone comune (Vespa crabro), infatti il numero di decessi in Francia per punture di api, vespe e calabroni è rimasto invariato intorno ai 15 all’anno, eccetto che per i giornali che vogliono fare i titoloni.
Discorso diverso per l’apicoltura, perché effettivamente questo calabrone è un predatore di api molto più attivo che sta decimando le popolazioni di Apis mellifera autoctone, mentre sembrano fallire i piani di eradicazione e contenimento messi in atto per fronteggiare la situazione (Fonte).

L’altro come detto, è la Vespa mandarinia, il calabrone più grande del mondo, che ha effettivamente un veleno molto più potente e pericoloso, che i nostri cari compatrioti, come avete potuto leggere, hanno identificato subito come “cinese”, arrivando a dire che ormai ne vedono già da anni e che una volta un loro cuggino ci è mooorto, quando in realtà è diffusa in Russia, Korea, Cina, Taiwan, Thailandia, Indocina, Vietnam, India, Nepal e principalmente Giappone.
Dove ne mangiano anche le larve come sashimi di calabrone e dicono sia una prelibatezza.

«Eh! Sti cazzo di Giapponesi sempre con le macchine fotografiche in mano e con ste vespe però! Andassero a fare le foto al sashimi a casa loro!!!»

Quindi, se in Inghilterra i giornali hanno scazzato e fatto schifo, noi qui in Italia,  dobbiamo fare ancora più schifo ed ecco che ti arriviamo sulla “notizia” con almeno un anno di ritardo.

Ma, Signora mia, dobbiamo capirli! In fondo a scrivere su un giornale online, se va bene, ti pagano e ti danno 50 centesimi a pezzo, figurati se uno si può mettere a rileggere l’articolo, fare una selezione delle immagini o controllare le fonti! Ringraziassero che, con buona approssimazione, almeno qualcosa di vagamente simile è accaduto davvero, ringraziassero!

Probabilmente è tutto riconducibile ad un avvenimento ancora più vecchio, poiché si trovano articoli simili anche nel 2010 e 2013, che, come è insegnato nel manuale del buon giornalista, viene ripescato di tanto in tanto, quando non si sa cosa scrivere.

Non c’è da stupirsi dell’errore. Il fatto che in media le persone non siano in grado di distinguere tra loro

un’ape,

1200px-Apis_mellifera_carnica_worker_hive_entrance_3
Questa è n’ape. Sembra un peluche. So classy.

una vespa,

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AciDaAA! Non male davvero!

e una mosca, tutta cromata e preparata con l’outifit definitivo per andare a ballare al Metropolis,

Syrphus ribesii
La regina della festaHAHAHA! Stasera si beveeeHehehE! Voglio essere pessimahahahAHA! Mi devo combinare come la merdaaaa!

significa semplicemente che io sono uno sciiiiiiienziato luminare della tecnica e dello scibile tutto, mica che loro sono ignoranti.

Non sia mai.

In fondo sono tutte cosette piccole con le ali che volano e fanno *Bzzzzzzt*.

Se non riescono a vedere e a distinguere quello che vola davanti al loro naso, non ci possiamo stupire che votino Lega Nord.

Belen
Scusate, una sua foto in pile e a pecora, contemporaneamente, non l’ho trovata.

Però se mettessi, una vicina all’altra, in fila:

Belen Rodriguez a pecora e vestita di pile.

– La sorella minore del Commissario Rex.

– Roberta, la nipote della Pecora Dolly, fresca tosata.

Vorrei proprio vedere se non saprebbero distinguerle.

In fondo sono la stessa cosa, no?

Tre mammifere a pelo corto messe a quattro zampe.

Ma già le sento le vocine stridule che obiettano:

«Ma che c’entraaa Belen è una gran gnocca e sta a quattro zampe solo quando vuole leiii! E poi la pecora *Arf* non lo sa fareee!!!»

OK.

L’avete voluto voi, io non sarei mai voluto arrivare a tanto.

Belen Rodriguez e Rosy Bindi.

Ah mbè! Mo’ state zitti mò!

FERMO TU! Ti ho visto!

Ci hai ripensato un cazzo!!!

Ora ti guardi Rosy in doggy style, BENE, finché non ti sanguinano gli occhi e poi mi dici tutte le differenze che ci trovi.

Trenta volte.

Poi voglio vedere se non ricominci a fare le differenze.

Stronzo.

Anche se a dirla tutta un po’ avete ragione eh… per sincerità lo devo ammettere.

In fondo queste vespe asiatiche, lo sono in tutto e si sa, quelli gli asiatici si assomigliano tutti quanti e sembrano tutti cinesi!

Ma l’importante, come sempre, è che il buon giornalismo, abbia vinto.

Perché ha vinto, no?

Pareggio? Almeno pareggio dai…

* * *

Piccola postilla entomologica.

Ci sono un paio di cose realmente affascinanti riguardo a questi giganteschi calabroni giapponesi di 5,5 cm.

Una è che hanno la congiunzione tra addome e torace così stretta che non possono mangiare e digerire proteine.

Così, predano e mutilano in maniera infallibile e sadica gli altri insetti, li masticano per bene e usano questo omogeneizzato per nutrire le loro larve, le quali in cambio secernono una miscela liquida di amminoacidi e nutrienti che, finalmente, gli adulti possono mangiare.

00aVespa_mandarinia
Voglio masticare i tuoi occhi. ORA.

Quando però nel nido non ci sono più larve, queste sadiche macchine di tortura e morte diventano delle hippie e svolazzano a nutrirsi di nettare e sostanze zuccherine.

♥ ♥ ♥ Solo io trovo che siano adorabili ♥ ♥ ♥ ?

L’altra, come ci racconta spassosamente The Oatmeal, è che mentre le api europee (Apis mellifera), allevate anche in Giappone, poiché più produttive, sono completamente inermi di fronte a queste macchine di massacro corazzate arancioni, capaci di distruggere un intero alveare di decine di migliaia di api in poche ore, quelle endemiche giapponesi (Apis cerana japonica) si sono evolute insieme al loro predatore da incubo pel di carota, sviluppando un’efficace quanto particolarissima tecnica di difesa:

Li abbracciano a morte!

Esatto, ne circondano uno e cominciano a vibrare velocemente le ali, facendo così aumentare la temperatura del calabrone, che arrivato a 47°, muore cotto a bassa temperatura (quindi i crudisti possono mangiarlo), mentre le api ne escono intatte, essendosi adattate a resistere tranquillamente a temperature prossime ai 50°.

* * *

Quando il prossimo Agosto,  la vostra donna, nel letto tra le lenzuola sudate, vi abbraccerà stretti stretti stretti, nonostante il caldo soffocante, perché lei in fondo ha sempre un po’ freddino, abbiate paura.

Forse sta tentando di uccidervi.
Specialmente se ha lontane origini Giapponesi.

Quello si sa, le femmine sono tutte uguali, sia che si tratti di api, sia che si tratti di donne…

Capace in cucina, passabile in corridoio, imbattibile sul divano. Accompagnatore indefesso, paziente ascoltatore, oratore discreto e supereroe nella norma. L'autoironia mi ha reso tripolare ed ora non distinguo più la realtà dalla realtà dalla realtà. ̶A̶h̶,̶ ̶h̶o̶ ̶i̶ ̶c̶a̶p̶e̶l̶l̶i̶ ̶c̶h̶e̶ ̶p̶i̶a̶c̶c̶i̶o̶n̶o̶. Faccio il disadattato part-time, ma nel tempo libero mi dedico al volontariato e cerco di aiutare la mia depressione.

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