• Vedo Cose - Mi faccio di Gente

    Tommaso

    Kim Rossi Stuart.
    Jason Bradford Priestley.

    Questi nomi vi dicono niente?

    Per me sono stati un incubo. I semi di traumi tutt’oggi rigogliosi.

    Jason Priestley - Brandon Walsh
    “Negli anni ’90 chiavavo solo io!”

    Jason Priestley fu “Brandon Walsh” in quel cancro su pellicola chiamato “Beverly Hills 90210” regalatoci dal buon Darren Starr.

    Fu il primo vero teen drama, padre prolifico genere che poi ci deliziò con Dawson’s Creek” e continua tutt’ora a sorprenderci con tante leccornie.

    Un giorno il karma te la farà pagare, Starr.

    Appassionato di corse d’auto e pilota, anni fa si distrusse la faccia e rischiò la paralisi in seguito ad un grave incidente.

    Purtroppo è stato ricostruito ed oggi è un attore e regista senza infamia e senza lode.

    Kim Rossi Stuart
    “Ahah! Io chiavavo più di te e sapevo fare pure il Colpo del Drago!”

    Kim Rossi Stuart invece è diventato famoso con “Il ragazzo dal Kimono d’oro”, un pietoso plagio italiano di “Karate Kid”.

    Negli anni ha interpretato ruoli discretamente importanti, come quello de “Il Freddo” in “Romanzo Criminale”, o l’omonimo criminale pluriergastolano in “Vallanzasca – Gli angeli del male”. 

    È anche stato un Gesù Cristo che vatte un vecchiariello-Satana (grandissimo momento di televisione).

    Ma tanto, molte di voi lo ricorderanno umidamente solo per aver interpretato il principe Romualdo, in “Fantaghirò”.

     

    4-romualdo
    Che fa pure molto “Jon Snow”, non trovate?

    Pure lui è attore e regista, ha due cognomi e si è sfracellato,
    ma con la moto.
    Hanno anche altre cose in comune, come l’essere papà, avere il cazzo ed essere nati entrambi nel ’69.

    Il punto però non è questo.

    Beverly Hills 90210 e Il ragazzo del Kimono d’oro sono state le prime cacate che ho visto con mia sorella.

  • Esizialesimo

    Anacronistica – Una Storia D’Amore.

    Alessandria d’Egitto, 50 a.c.

     

    Alessandria D'Egitto (SA), foto di Anna.
    Alessandria D’Egitto (SA), foto di Anna.

     

    Il sole sta tramontando sulla cosmopolita città, ancora brulicante di vita.

    Una brezza spira da ovest verso la costa, increspando appena la superficie del mare che, giocando con gli ultimi raggi di sole, crea mesmerici luccichii.
    Porta con sé gli odori salmastri del Mediterraneo che vanno mescolandosi ai profumi dei semi di sesamo, del cilantro fresco, dell’acqua di rose e del raù, tipici della cucina locale, mentre i gabbiani ancora strillano nei cieli e inseguono, instancabili come cyborg, le martoriate tortore.

    Un pescatore, nella sua varchetella, cala le nasse a mare e canta:

    Vicin’ o’ mare
    facimmo ‘ammore,
    a core a core,
    pe’ nce spassà.
    So’ marenare
    e tiro ‘a rezza:
    ma p’allerezza,
    stong’a murì…

    Sicuramente non è oriundo.

    Gli uomini rincasano dopo il duro lavoro nei campi, in mare, in biblioteca o in un parcheggio. Tra di loro c’è Vasile, muratore della Dacia, che, incamminatosi verso la sua umile dimora, lascia il pensier suo volare alla moglie e ai figli lontani.
    Pensa a quando metterà da parte abbastanza pezzi da otto per poter finalmente tornare a Costeşti e riabbracciarli.
    Pensa anche che sarebbe il caso di smetterla di fare “offerte” a quella sacerdotessa di Iside, perché, la sporca, gli sta svuotando costantemente anche il portafogli.
    Pensa che quindi è meglio optare per un solipsistico pescimmano, almeno stasera.

    Sull’isoletta di Faro già si sente il pungente odore di nafta, trasportata dagli addetti al faro, ormai prossimo all’accensione. Sotto l’imponente statua di Zeus o Poseidone, più tardi sostituita da quella di Helios (Mi avete sgamato! Copiavo da wikipedia, mannaggiasantella!) DJ TeofrastoK e Aristarco “Peppe” DJ fanno il soundcheck e si preparano per la seratona che li vedrà sfidarsi, a colpi di brani revival anni ’80, nel contest di silent disco bisettimanale.

    Dai vicoli del porto si ode la voce di una donna amorevole che chiama il suo gatto:

    «Miao! Smettila di correre dietro a mio figlio e vieni, la cena è pronta!»

    «Frrrrrr! Miao! Frrrrrr! Puuurrrgnao!» – Disse il gatto.

    «Mamma, posso avere qualcosina anche io?» – Disse il figlio.

    «Certo Klitennestro, le tue teste di pesce sono lì a terra nella scodella, ma leva le zampe dal tavolo, sennò m’incazzo!» – Disse la mamma.