Deontologia della barbarie

Studi approfonditi o prese di posizione arbitrarie su argomenti che vanno dalla merda al Paradiso. Prendiamo il treno che va a "Vaffanculo città" senza passare dal via.

  • Deontologia della barbarie

    #fertilityday: il 22 Settembre sborrale nel cuore.

    Fertility-Day
    Ovunque proteggi, ma soprattutto ‘mmiez ‘e cosce.

     

    #fertilityday

    Sugli aspetti seri della questione non è il caso di fare nemmeno mezza riflessione, sarebbe imbarazzante e ridicolo, anche per gente come noi.

    Davvero.

    Mi cascano le palle, mentre io vorrei conservarle nel caso le spore che custodisco nei coglioni trovino – un giorno – le condizioni ambientali adatte per germinare in qualcosa che si limiterà a cacare e mangiare per tutto il primo anno di vita, per poi passare – crescendo – a cacarmi il cazzo e deludermi votando Lega Nord.

    Gioia e giubilo.

    Quindi, avanti con le fesserie!

    #UN

    Salta subito all’occhio che #feritlityday è un nome di merda. Su questo possiamo essere universalmente d’accordo.

    Usare inutili inglesismi solo per sembrare più “catchy” (che Zeus mi fulmini) riesce nell’impossibile impresa di risvegliare in me il latente fascismo che non sapevo nemmeno di ospitare nell’animo di chimiemmuorto.

    Amo la lingua della sterlina e la preferisco negli ambiti tecnici, quando l’italiano (causa traduzioni al risparmio affidate a cani) risulta sovente ambiguo e poco scorrevole, però l’autarchia linguistica fascista almeno fa sorridere!

    Non è da sottovalutare che fu opera, tra gli altri, dell’ardito D’Annunzio, antesignano della figura dell’amministratore di supporti audiovisivi atti alla commercializzazione sociale (social media marketing manager), dannatamente bravo nel cesellare persuasione e gusti del pubblico sullo stesso gioiello letterario, a differenza degli odierni “colleghi”, cianciugliatori all’albionica maniera di parolette forestiere raccattate balordamente gingillandosi in deplorevoli esotismi!
    Cani traditori!
    Subumani vilificatori dell’italica favella, giacché sia essi stessi che il loro target bersaglio, padroneggiano goffamente solo quattro vocali su cinque!

    Come dimenticare la “Bevanda arlecchina”, oggi divenuta un vezzoso “cocktail”.

    Viceversa, l’abuso di inglesismi e inglesizzazioni mi causa reazioni autoimmuni alle gonadi e perdite di tempo, che tante volte non solo devi tradurre comunque il termine, ma pure spiegarne il significato in italiano, perché chigliemmuorto.

    C’erano una moltitudine di alternative per il nome delle campagna, per esempio #giornatadellafertilità sarebbe stato meglio (anche se avrebbe fatto schifo lo stesso) oppure, puntando tutto sulla malizia, anche un bel #saltodellaquagliasbagliato o un lapidario #creampieday (che essendo slang, va bene pure in inglese), avrebbero fatto la loro (s)porca figura.

    #DEUX

    Ammirate il bruttissimo logo!

    Fertility-Day-logo
    Quando la professionalità non sai nemmeno come si scrive.

     

    Volendone fare una disanima tecnica, possiamo dire che è veramente brutto, ma quale disanima tecnica vogliamo fare?

    Più lo guardo e più cresce in me il disagio.

    Nella sconfinata matrice di lettere che è la mia mente (un po’ Matrix, un po’ Ruzzle) si forma e disfa continuamente la stessa frase:

    «Il 22 Settembre sborrale nel cuore.»

    Che è comunque un grande slogan.

    #TROIS

    Tecnicamente possiamo analizzare il font carattere utilizzato:

    Jokerman.

  • Deontologia della barbarie

    Yoni: Birra alla vagina.

    State calm-

     

    Alexandra Brandilova
    Bottled Instinct: Sour ale vaginal beer.

    CALMI!

    Evitiamo battutine e commenti cretini.

    Quella del deodorante per fica al gusto di arancia la sappiamo tutti, dalle elementari.

    Quella sulla mela al sapore di figa è repertorio di Silvio Berlusconi.

    Lo yogurt con lo sperma non si può fare. Quello equosolidale-fattincasa-a Km zero al gusto “Ananas e Noci” non è yogurt, ma dove c’è gusto non c’è perdenza.
    Io non vi giudico.

    In compenso, la realtà – con scioltezza – piscia in mano alla fantasia e ci rovina battute e chiacchiere da bar:

    • Il Viagra bloccherebbe la trasmissione della malaria.
      Ironicamente, il Plasmodium falciparum punta sulla barzottaggine deformabilità dei globuli rossi infetti per la sua diffusione, ma il Viagra li fa intostare – non è una battuta! – e, una volta irrigiditi, verrebbero filtrati dalla milza senza finire in bocca alla nostra cara zanzara Anopheles, suo vettore.

    Questo ci insegna che, nel formulare una cazzata dobbiamo stare attenti, perché essa potrebbe rivelarsi vera!

    D’altronde, copioso fu il riso suscitato dall’affermare che la Terra non fosse piatta, forse anche più di quello di coloro a cui dico, scherzando, di tenermi la mamma.

    Basta coglionerie però!

    Siamo caldissimi di amministrative, quindi volgarità, cretinaggine e banalità lasciamole a loro, che stanno scarsi:

     

     

    Uno dei tre è un falso. Si, ma quale?
    Uno dei tre è un falso. Si, ma quale?

     

    Qui solo cose serissime: BIRRA GUSTO FICA!

     

     

    Bottled Instinct sarebbe una sour ale al gusto della (notevole) vagina di Alexandra BrendlovaGli ideatori e promotori delle campagna di crowdfunding – The Order of Yoni – al netto di qualche iperbole e sineddoche nel definire questa birra “quintessenza della femminilità”, quando al massimo avrà una nota acidula riconducibile al sapore della fessa della Brendlova (o ad altre decine di alimenti), hanno adottato uno stile di comunicazione accattivante, malizioso e decisamente bucchiniello.

    Nome orientaleggiante, leva sulla curiosità e sulla vasta tradizione brassicola ed un sempreverde bestseller: la fessa.

    #Il nome: Yoni.

    “Yoni” in sanscrito indica i genitali femminili, sia anatomicamente che simbolicamente, come rappresentazione della Madre Celeste, Shakti. Il corrispettivo maschile è Lingam. Sono rappresentati così:

  • Deontologia della barbarie

    Referendum: Essi trivellANO!

    NoTriv

    #NoTriv? #NoOil? E dai! Poco poco! Faccio piano!

    * * *

    Domenica 17 Aprile ci sta il coso là, il referendum per le trivelle.

    Quello per dire NO! al peRetOlio.

    In realtà dice No! più al gaSsS metANO

    (HAHAHA! Ho detto ANO! HAHAHA!)

    Però non mi sembra il caso di iniziare già in maniera così polemica e stupida, che qua non stiamo mica a Made in Sud! (però mi piacerebbe)

    In Teoria si dovrebbe dire SI! anche per dire NO! :

    • al Governo Renzi;
    • alla plutocrazia di sailcazzcosdfjsdfsdkj;
    • alle ali nere dei cormorani;
    • ai veleni e all’inquinamento;
    • al declino delle sirene nell’Adriatico e dei tritoni nello Ionio;
    • ai leggings color carne;
    • alla puzza di fritto nei pub vomeresi;
    • alla Gardnerella vaginalis;
    • e, soprattutto, alla detassazione de la fess della mamma.

    Ma si sa, quando la teoria incontra la pratica,
    la prima non di rado prende qualche schiaffo.

    Se la densissima cortina di fumo multicolore che hanno innalzato (come chi? LORO!), confondendo (intenzionalmente o meno) noi cittadini, fosse composta di gas serra, a quest’ora il problema sarebbe già bello e risolto per il peggio, perché saremmo tutti fottuti, anche se scendesse a darci ‘na mano, surfando dalle nuvole e senza aver ancora preso il caffè per la fretta, il Cristo redentore.

    Jesus-facepalm

    #PRIMA CHE VI INNERVOSIATE:

    Vi faccio il riassunto della MIA posizione, perché, come disse Theron alla Regina Gorgo in “300”, prima di stuprarla:

     

    This will not be over quickly. You will not enjoy this. I am not your king.

     

    Io sono indeciso se andare e votare NO! oppure astenermi.

    La scelta più logica sarebbe la seconda, perché trovo che un referendum non sia lo strumento adatto per una questione così tecnica e specifica, molto marginale per quanto riguarda la tutela ambientale e che invece è stata percepita da molti in maniera errata ed isterica (“Salviamo il Maaaaaaaaaaaaare! Noi teniamo ‘o Soooooole! E i pinguini? Perché nessuno pensa ai pinguini?”) e strumentalizzata da praticamente tutte le opposizioni (e non solo quelle).

    Però mi girano terribilmente i coglioni a fare quel che vorrebbe Matteo Renzi.

    Lo so, è infantile, ma io con Renzi non ci parlo (anche se questo non fa di me un attivista 5 stelle).
    L’unico modo che avrebbe per acquistare la mia fiducia – forse – sarebbe mandarmi un video in alta definizione della fanfaniana Maria Elena Boschi che, coperta solo da una pashmina rossa, ripete ossessivamente, in ginocchio sui ceci per 69 minuti:

    «usami Berlinguer scusami Berlinguer scusami Berlinguer scusami Berlinguer scusa»

    FORSE.

    Inoltre, dopo trent’anni di studi sulle specie del genere Homo, in particolare Homo sapiens, ho capito che l’astensionismo fa leva sulla seconda forza più potente dell’universo, dopo la Vagina:

    La Pigrizia.

    A differenza della prima, la Pigrizia ha anche il vantaggio di avere effetto su tutti i generi e gli orientamenti sessuali ad oggi conosciuti. Sarebbe un po’ giocare sporco, anche se meno rispetto alle premesse dalle quali è nato e alle maniere in cui è stato presentato ai cittadini.

    Quindi, ho deciso che dirimerò l’empasse chiudendomi in una stanza con 5 litri di Pallagrello Rosso,  dando il via ad una roulette russa.
    Alla fine di ogni bicchiere, interrogherò i neuroni superstiti finché non troveranno, pur di salvarsi dalla morte per disidratazione, un accordo.

    Sicuramente meglio di lanciare una moneta.

    #ADESSO DOVETE FARE UNA SCELTA (Si, un’altra!)

    a) Schifati dal mio punto di vista, già annoiati dalla mia retorica e, ormai sulla difensiva, per nulla disposti a mettere in discussione le vostre convinzioni, potete chiudere questa scheda del browser e buone cose.

    b) Potete addentrarvi nelle mie considerazioni, non di certo definitive e illuminanti, ma per lo meno simbolo del mio sforzo nel cercare di capirci qualcosa, sicuramente maggiore di quello che si son limitati a compiere coloro che han condiviso pensieri come: “Voto Si per salvare il mare”“Voto No per non rimanere senza gas”, “Voto Si/No/Mi astengo perché è la cosa giusta [fine delle argomentazioni].

    Nel primo caso, entrerete a far parte di quella categoria a cui si riferisce  Matteo R ogni volta che dice «Non è questo che interessa agli italiani».

    Nel secondo, utilizzerete 19 minuti del vostro tempo leggendo, dimostrando di riuscire a carpire informazioni anche se non sono infografiche di 700×700 pixel.

     

  • Deontologia della barbarie

    EXPO Milano 2015, con Megabus.

    EXBOH

    #PREMESSA:

    Sono disamorato, indifferente e freddo, agli occhi di un osservatore esterno.
    Non ne tengo quasi più in cuorpo di niente.
    Sono assai depresso e ho l’entusiasmo che soffre di eiaculazione precoce.
    Mi sento impotente di fronte alla mia vita e fatico a prenderla in mano.
    In compenso, a prenderlo in culo da essa sono così bravo da domandarmi se io non sia stato, in una vita passata, un lubrificante a base siliconica.

    Basta metafore sessuali però, che la paranoia comincia a stringermi nelle sue spire, ed essa è una che «Io non faccio l’amore. Io scopo. Forte» – Mr. Grey

    Raramente mi sentirete esclamare “BelloooH!” e metà delle volte, sarà comunque in tono sarcastico.

    «Perché non vai da uno psicologo, uno bravo? Non perché tu sia così grave, ma se non è bravo non ti serve, finirà solo di distruggerti.» – Marina

    Perché sono pessimista, perché sono autarchico, perché sono stanco, perché non me lo posso permettere, perché non credo in Babbo Natale, perché sono orgoglioso, perché sono masochista, perché ho paura fa caldo.

    Tutto questo altera il mio modo di vedere le cose ed è probabilmente uno dei motivi per cui non mi piace mai/più niente.

    Eccetto le critiche.
    Quelle mi piacciono, anche se non sono costruttive, soprattutto se caustiche.

    Adoro nebulizzare bile nell’aere ed ironizzarci, mentre in controluce si formano deprimenti arcobaleni grigi.
    Ah, mi piace pure il nonsense.

    Siccome non posso stare a spiegarlo ogni volta per contestualizzare quello che scrivo, riassumerò questa premessa usando l’espressione Perché fa caldo™”

    * * *

    #MISSION…

    Grazie a ciò che rende l’italia un grande paese conosciuto all’estero, cioè i favoritismi, le conventicole, le amicizie, le zizze, i patrocini e NeK, sono andato all’EXPO 2015 con ingresso (39€) e viaggio (6€, con megabus) pagati.

    In pratica mi sono mangiato 45€ della Regione Campania, con la scusa di andare a fare presenza ad un convegno su dei nutraceutici nati dalla collaborazione di tre università.

    È non pubblicizzerò niente di tutto ciò! Perché sono un rivoluzionario! Odio la lobby delle università, quella dei nutraceutici, dei cosmetici e dei cibi fortificati!
    SONO DEI TERRORISTI! (cit.)

    Visto come sono eroe romantico e titanico che si erge contro il sistema?
    Visto come sputo, sprezzante e sornione, nel piatto dove ho mangiato?
    DONNE! Ma non vi faccio un po’ arrapare, come un Varoufakis dei poveri coi capelli ancora lunghi?

    Al convegno però ci sono andato. Con l’orecchino a zincaro (a rischio di finire sotto una ruspa), i capelli sciolti e arruffati tutti aDDrogato e questa sobria maglietta rossa con l’hulkbuster armor di Iron Man.

    iron man
    So catchy!
    Ancora nessun eccesso di lubrificazione nelle parti intime?
    Ma come! Sono così provocatore, coraggioso e sicuro di me!
    Si sa che il rosso è il colore di chi osa!

    Dopo dodici ore di viaggio, tutto sudato e feromonico, con solo un anti-traspirante al cetriolo e tè verde (confezionato in una disdicevole forma di cuneo anale) a proteggere il mondo dalle mie ascelle.

    anti traspirante
    Non solo coraggioso, ma anche con spirito di sacrificio! L’odore del cetriolo mi fa strizzare gli occhi come ai gatti, ma per salvaguardare le narici del prossimo, questo ed altro! Come fate a non amarmi?
    Se, al solo pensiero, non vi state sgrillettando il basso ventre,
    arrossendo in volto e ammirando soddisfatte il vostro smalto cupcake imperlato di secreto vaginale,
    siete delle brutte persone!

    In tutti i modi, è stato interessante, nonostante resti dubbioso sulla reale efficacia del prodotto pubblicizzato (ve l’avevo già detto che era una marchetta, no?), ma c’è anche da dire, a costo di dar ragione a mia mamma, che non è che io sia un padre Terno™, forse non capisco un cazzo, ma di questo non voglio parlare, Perché fa caldo.

    Ho però imparato una parola nuova: Bellessere”.

    Il succo del discorso, è stato che oggi le persone chiedono al mondo della medicina allargata non solo il benessere, cioè stare in salute, ma anche il bellessere, cioè sembrare belli, giovani e più in salute rispetto alla propria età.

    Questo mi ha gettato in una profondissima spirale di pensieri e divagazioni sul senso dell’estetica.

    Estremizzando, se fosse meno ipocrita, la gente ammetterebbe semplicemente di voler scopare con partner giovani e belli fino a che non muore di vecchiaia e la risposta più corretta a questo bisogno verrebbe dalla prostituzione, senza andare a sfruculiare la medicina sull’importanza della cosmetica.

    Però pare brutto dirlo.

    Il resto ve lo risparmio.

    Perché fa caldo™.

    L’unica consolazione è stata che, cercando “bellessere” su treccani.it, non ho trovato il lemma, quindi questo neologismo di Enzo Spaltro non è ancora così diffuso e forse ho il tempo di ammazzarmi prima che lo diventi. Forse.

    * * *

    #EXBOH?

    Le critiche sull’Expo sono partite almeno quattro anni fa, quindi non mi va assolutamente di ripetere cose già dette e ridette, Perché fa caldo™.

    LE COSE BELLE O COMUNQUE SCOPABILI.

    Come logistica e collegamenti, lo spazio fieristico è grandioso, spero non venga dimenticato nei prossimi anni.
    È Strutturato in una maniera a prova di idiota, poiché hanno deciso di adottare un design consolidato ormai da millenni: Il cardo e il decumano.
    Ci sono decine di fontanine con acqua fresca ed ancora devotamente ringrazio inginocchiato i progettisti responsabili di ciò, perché mi hanno salvato la vita almeno tre volte. Tantissimi i cestini per la raccolta differenziata, che uniti alla civiltà dei visitatori, hanno fatto si che non vedessi mai immondizia in giro. In numero sufficiente e ragionevolmente pulite le toilette. C’è stata soltanto un po’ di congestione all’ingresso, tra perquisizioni e body scanner, ma vabbuo’ pe n’euro!™ (ah già, so 39€), in fondo era sabato.

    L’albero della vita, un po’ il simbolo della manifestazione, non è affatto male. Certo, nelle immagini che circolavano, pesantemente ritoccate e studiate nei minimi dettagli, sembrava meglio, ma ormai sono abituato alle maledette aspettative pompate dalle foto, quasi l’80% delle ragazze che conosco sui social, sembrano fiche fotoniche, poi invece certe ces-

    Non divagare!

    L’ALBERO! L’albero è carino.

    È un frullato di 37 metri fatto con uno stendino Foppapedretti molto naïf, l’albero azzurro, mezzo villaggio dei puffi, almeno due Frecce Tricolori, un furgone di pastelli a cera, legno Ikea q.b, guarnito con una fetta di luminarie di natale e una spruzzata di colori acrilici. Tutto servito su uno specchio d’acqua.

  • Crasi VostrEH,  Deontologia della barbarie

    Il Web mi fa Eco nella testa.

    Giugno, 5:07 a.m, forse venerdì, Internet.

    Articolo Aggiornato: m’ero perso un pezzo dell’intervento, meno citato. Perdono.

    Discutevo da giorni con amici di cose che sono successe e quando non lo facevo, loro comunque ne discutevano con me, quindi ad un certo punto è stato d’obbligo dire qualcosa, così tra le voci che oggi mi fanno eco nella testa, almeno c’è pure la mia.

    Tanto le notizie alla fine ti raggiungono, anche se ti imboschi a smartphone spento in una foresta di bambù nel Sichuan, perché ci sarà sempre uno che verrà a fotografare i panda e ti taggherà, con geolocalizzazione attiva.

    Ci stanano i terroristi così, vuoi che non mi trovino gli amici per parlarmi o il padrone di casa per l’affitto.

    Mestamente cedo e mi costringo a farmi un’opinione su cose di cui non me ne fotte, ponendomi domande esistenziali 2.0 poco profonde.

    È il Web che me lo chiede. Indignato.

    Perché aprirsi un account Instagram/Facebook/Twitter/Google+ ?
    Perché aprirsi un Blog? Un canale Youtube? Un profilo su Badoo? Un negozio di cover di iPhone?

    «Perché oggi è fondamentale avere una strategia di webmarketing e puntare sul lato social, sulla seo, sulle infogra-

    NO!

    Usando le parole che avrebbe usato Freud, maestro unico di psicologia, etologia e biologia (la crisi…): «Per chiavare».

    Nel senso proprio di riprodursi. Pure quando lo fai col preservativo. In fondo è il più innocuo degli inganni che ci propiniamo.

    Quando leggiamo una storia, nella nostra mente fantastichiamo di essere un eroe che uccide draghi e salva principesse, così ci svaghiamo e ci rilassiamo.
    Pure se sappiamo che non sta accadendo davvero.

    Quando copuliamo usando contraccettivi, nel nostro corpo fantastichiamo di starci riproducendo, così ci svaghiamo e ci rilassiamo.
    Pure se sappiamo che non sta accadendo davvero.

    (E se accade davvero, vabbuò, hai fatto il guaio, che sarà mai! Mica è ‘na malattia…)

    Questo paragone incidentale, mi fa capire perché di libri se ne vendano sempre meno, ma i preservativi vadano ancora forte.

    Diamo per assodato che c’è questa esigenza comunicativa, per eviscerarne i motivi,  si contatti Freud.

    «Non so bene cosa voglio dire, ma quando lo dirò voglio che tutti mi ascoltino complimentandosi, perché lo specchio s’è scocciato di parlarmi.»

    Pubblicare video in cui si fanno cose, foto di tutto, sbaniare o condividere roba d’altri è diventato semplicissimo e, a parità di scarso impegno, restituisce più soddisfazione dello scrivere, sensatamente e verificando le fonti, di argomenti che si conoscono. Quindi tanta gente lo fa.

    Posso descrivere in maniera tanto carnale quanto poeticamente soave la bellezza e l’estasi erotica di un seno nudo, come nemmeno Dante su dettato di Saffo avrebbe saputo fare, ma un’underboob piglierà sempre diecimila volte più like*. Figurati due. Quindi tanta gente lo fa.

    *A meno che tu non sia un cantante famoso, un’opinionista e web influencer (che brutta parola!) o un famoso semiologo, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale. In questi casi, anche se fai un peto, c’hai 32 mila persone che ti dicono “bravoH!”, 23 mila che ti dicono “stronzo!” e svariate migliaia che ti dicono “zoccola!” augurandosi la tua morte. Pure se sei maschio. Ma l’importante è che se ne parli, perché i pagamenti sono in base alle visualizzazioni.
    Morandi, Lucarelli ed Eco. Tre persone con uguale diritto di parola.
    Tre persone che hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. Come tutti (almeno nel mondo civile).

    A questo proposito, qualche giorno fa, per come la vedo io, Umberto Eco s’è ‘mbriacato forte.

    Come tutti noi quando ci ‘mbriachiamo forte, ma con più stile, si è messo a sbaniare contro i tempi che cambiano, la tecnologia, i social network, la stupidità sempre più imperante.

    Come tutti.

    Perché se tutti ci adeguiamo alla società per poter chiavare, tutti ci rifugiamo nel passato per la paura di morire.

    Tutti.

  • Deontologia della barbarie,  Umani Casi

    La Vespa cinese che viene a rubarci lavoro e donne.

    …e pure il lavoro delle nostre donne e le donne delle nostre donne! Maledetti cinesi!

    Il 30 Maggio 2015 è uscito un pezzo ( ed è meglio non specificare di cosa) su un importantissimo sito di news che ogni persona sulla faccia della Terra dovrebbe avere tra i preferiti:

    –> Chedonna.it <–

    Titolava così: “Allarme calabroni Killer, sono arrivati in Europa, 6 morti in Francia.”

    Calabroni-asiatici-giganti
    Ma quale killer! Avete visto che cucciola? Se la prendete per la collottola sta buona buona come i gattini! Provare per credere!

    Evitando di darvi il link per principio, vi comunico che è scritto con i piedi, probabilmente da uno sventurato affetto da ectrodattilia, già pigro di suo però, poiché è un rattoppo fatto con spago e sputo composto da brandelli di wikipedia e frammenti ed immagini presi da articoli di altri siti di news, anch’essi dall’altissimo profilo, ovviamente.

    Loro o quelli da cui hanno “preso spunto”, son riusciti a sbagliare anche il copia-incolla, selezionando male il testo da copiare, ed ecco che “Vespa mandarinia” diventa “Vespa mandarini” perché è saltata la “a”.

    Questi dannati ritmi frenetici del mondo del lavoro di oggi, quanti errori di distrazione ti fan fare! Ah ma è tutta colpa del governo!

    Grazie alla magia dell’Internet (sempre sia lodato), l’articolo ha cominciato a rimbalzare sui social solo ieri sera, 1 Giugno, dopo la tornata elettorale delle regionali che ha visto succedere tante cose, tra le quali il fatto che la Lega Nord è diventata il primo partito di centro destra.

    Certo, considerando che i dati sono solo su 7 regioni, ma inutile fare i pignoli.

    È Chiaro che la strategia di marketing invasivo anti-invasione e xenofobo di Matteo Salvini (il quale ha sfiorato l’ubiquità per riuscire ad emettere oscenità, contemporaneamente, sia in Radio, che in TV, che sui Social) ha pagato e, ad oggi, grazie a lui, tante persone prima ignorate, schifate, additate come fasciste o che votavano Berlusconi, possono uscire finalmente allo scoperto e senza più vergogna di nascondere la loro disabilità cognitiva ed ignoranza galoppante, anzi, ormai possono farne un vanto personale, andandone italianamente e virilmente fieri, come dimostra il livello dei commenti al suddetto articolo, di cui vi riporto una selezione fatta in base ai miei gusti personali, purtroppo per nulla esaustiva:

  • Deontologia della barbarie,  Esizialesimo

    Matrimonio di Selfie con Cani, Porci e noci pecan.

    ♥♥♥ L’altra sera sentivamo un miagolio provenire da dietro ai cassonetti, abbiamo cercato di ignorarlo, ma poi è uscito all’improvviso, tutto trotterellante, un batuffolino di pelo grigio che ci è corso incontro.

    Era una zoccola.
    Ci ha guardato, ha sputato ‘nterra e ha detto “Vagliù, jatevenn’ a casa, è tardi.”

    Noi abbiamo urlato in coro come Paola e Chiara ai tempi d’oro “Gatttttinooooooooo!” e non ce la siamo sentita di lasciarlo lì, con il pericolo che finisse investito da un’auto, così l’abbiamo portato a casa. Subito un tipo ha approfittato del nostro momento di tenerezza e mentre eravamo ancora intossicati da ossitocina e pensieri melensi, ad accarezzare il gattino – che si è dimostrato un po’ mordace e veramente scustumato –  ci ha chiesto se poteva scrivere un pezzo qui sul blog e gli abbiamo detto di si.
    Però è l’ultima volta eh, che mamma si incazza se gli portiamo altri gattini a casa! ♥♥♥


    L’altro ieri,

    il mio cane – che per motivi di privacy e PETA chiamerò Priscilla – mi ha chiesto di fargli un selfie.

    «Priscilla, si chiama selfie perché dovresti fartelo da sola.»

    «Ma io non ho il pollice opponibile!»

    «It’s evolution, baby!»

    «Allora fattelo con me, daiii, per favoreee!»  combo di occhioni dolci

    «Vaffanculo, Priscì, vaffanculo!»

    Priscilla comunque è una gran burlona, eccola allo scorso Halloween
    Priscilla comunque è una gran burlona, eccola lo scorso Halloween.

    Così ci siamo fatti un selfie, come due fidanzatini che si sono appena odorati il culo; che, se ci pensate bene, detto in relazione a un padrone col suo cane, fa abbastanza ridere.

    No? Non state ridendo? Cazzo me ne frega, il blog mica è mio.

    Ho fatto vedere la foto a tutti, a tutti ho detto che non ho resistito ai suoi occhi dolci, tutti, poi, stavano facendo partire una denuncia per molestie sessuali su un animale.

    «Ma non è un animale, mi parla, ragioniamo. Crede che con la fine degli accordi di Bretton Woods del 1973 sia iniziata la crisi perché non ci sono stati più nessi con le riserve auree dei paesi.»

    Tutti hanno cambiato numero e hanno chiamato il 118.

    Detto questo credo che dovrei mettere la testa a posto e trovarmi una ragazza, invece di fare selfie col mio cane.

    Lo penso da molto.